L’altra sera mi sono messa a riflettere sul mio negozio online (che ho appena chiuso perché tra qualche giorno le temperature cozzeranno con i miei cappelli di lana!) e mi sono resa conto che no, non mi va bene.
Il motivo principale per cui l’ho aperto è perché mi son ritrovata a creare un sacco di cappelli che non mettevo e lo consideravo uno spreco ma mi sono detta: “Già che lo apro desidero dar vita non ai soliti capelli che altri 80.000 negozi vendono ma voglio farli bizzarri, particolari, distinguibili”.
Poi, non so perché, ho preso un’altra piega e ho iniziato a inserire anche cappelli semplici fatti in mezz’ora e ho ghigliottinato tutti i prezzi; in 4 mesi ne ho venduti 3 (benissimo per quanto mi riguarda, lo scopo non è mantenermi dato che ho già un lavoro!) però oggi mi son resa conto che non mi piace la strada che ho intrapreso, non era quella che volevo seguire.
Volevo creare cappelli unici o comunque poco comuni, ne avevo disegnati diversi, le idee erano tantissime ma poi mi sono lasciata prendere dalla foga, dalle aspettative che, volente o nolente, il negozio ti crea dentro (vendere tanto di tutto), dal fatto che bisogna essere sempre presenti e aggiornare il negozio (e da qui la foga di “creare per forza”, sbagliatissimo!) ma anche dalla vita di tutti i giorni e ho capito che voglio ricominciare daccapo.
Capita a volte di andare inconsciamente dove non si vuole, seguire un po’ il vento però è bene rimanere sempre presenti a se stessi e quindi io ora ritornerò all’idea originaria: cappelli particolari, alcuni lavorati in modo più semplice e altri più laborioso e, soprattutto, con prezzi adeguati e non da outlet.
Preferisco vendere 1 cappello all’anno ma ad un prezzo onesto piuttosto che 20 al mese a un costo stracciato, svalutando tempo, creatività e capacità.
Ma soprattutto non sono una fabbrica, non ha alcun senso fare dieci cappelli più o meno uguali a 15 € senza sforzo nè inventiva; ricordo un discorso simile fatto anche nel blog di una creativa/artigiana: “Non sei creativa se prendi un filo e infili tre pietre dure creando un braccialetto! Quella ha un altro nome: cineseria!” e in effetti non posso darle torto.
Vedo online creative che sono anche artigiane, donne che sono partite con un martello in mano (Alessia di Beads & Tricks) o con una laurea e un libro di ricette naturali (Cosmesi Naturale Pratica consigliata dalla cara Cecilia anni fa in un vecchio forum) e dopo anni da una graffetta hanno tirato fuori una cattedrale ed è stato grazie alla volontà, che a sua volta le ha spinte a studiare, informarsi, provare.
Anni fa le guardavo seguire il loro hobby, oggi quell’hobby è diventato un lavoro vero e proprio con il quale guadagnano soldi veri, vera soddisfazione ma soprattutto vera competenza e quando sento in giro: “Ma non si può vivere vendendo candele e ciondolini!” a me una risata scappa perchè è vero, non si può vivere di questo SE non l’hai mai fatto prima e crei le cineserie di cui sopra MA se ti impegni, studi, ti applichi e investi te stessa allora la cosa cambia 😉
Ecco, io di certo non sono a quei livelli, il mio creare cappelli rimarrà un piccolo hobby e magari non saranno nemmeno così favolosi ma perchè non farlo al meglio delle mie possibilità, seppure piccole? Perchè sminuirsi?
E così questi mesi fino a settembre/ottobre mi saranno utilissimi per creare e anche se in futuro dovessi venderne solo 1 all’anno andrà benissimo lo stesso purchè senta di dar vita a ciò che davvero mi piace, senza svalutarmi 🙂
p.s. l’immagine non c’entra nulla ma…la trovo adorabile e ho voglia di guardarmi dei dread (e quasi quasi mi faccio il 5° in testa) 😛
7 responses to “Cambiare traiettoria”
Alex Bonetto
30 aprile 2013 alle 15.02
Ciao Bohemian, capisco cosa intendi e pazienza se ti sei fatta prendere dalla foga. L’importante è essertene accorta e rimediare per settembre, no?
Comprare handmade o farmi le cose da sola, per me è importantissimo e voglio oggetti e materiali di qualita’ che durino nel tempo. Quindi vada per un cappello all’anno ma no allo sminuirsi.
Ti racconto una cosa che mi è successa 2 giorni fa. Mi sono iscritta al programma affiliazione di Blomming che ti consente di condividere sul tuo blog o nei social oggetti fatti da altre artigiane.
Per fare un test ho atteso le 2 di notte per pubblicare un link sul mio profilo facebook. Si trattava di un anellino con le orecchiette da gatto troppo carino, prezzo 5 euro.
Dopo un quarto d’ora, torno sul profilo e mi trovo nel mio post il link lasciato da una che vende sul suo profilo facebook {che a quanto mi sembra di capire è anche illegale} che rimanda al suo album fotografico dove l’oggetto costa solo 2 euro.
Leggendo bene, si capisce che lei compra le sue cavolatine dalla cina dopo che gliele hanno ordinate e pagate con ricarica {altra cosa illegale visto che secondo le autorita’ finanziarie non è permesso dare il proprio numero di carta di credito a nessuno!}.
E il bello è che vende un sacco! Allora mi chiedo, perche’ gli italiani preferiscono spendere 2 euro, spese di spedizione incluse e attendere un mese per la spedizione, piuttosto che gratificare un’artigiana che ha fatto l’anello dal niente con le sue mani?
Questa è pura e semplice ignoranza!!! E poi, pensa all’arroganza di questa persona che manco conosco che mi mette il link al suo oggetto che costa meno della meta’ di quello pubblicato da me, e che in realta’ poteva venire dal mio shop. No comment!
Scusa se mi sono sfogata con te ma è da 2 giorni che ci penso perche’ non sopporto le persone arroganti.
Buona continuazione di settimana, alex
Alex Bonetto
30 aprile 2013 alle 15.07
Ah, gia’ che c’ero ti ho invitato a pinnare nella mia board di Pinteresthttp://pinterest.com/topogina/italian-crafty-community-on-pinterest/
Se ti va, clicca su Accept la prossima volta che ti logghi e vedi il mio invito. Ari-ciao, alex
Bohemian Whisper
8 Maggio 2013 alle 15.43
grazie mille, per tutto 😉
Natasa
2 Maggio 2013 alle 10.33
Ciao, sono giunta fin qui seguendo il link di Niv e il tuo nome, dal momento che col mondo Bohemienne ho molta affinità.
E capito nel momento giusto, mi pare. I tuoi errori (se così si possono definire, in realtà io preferisco ‘lezioni’) saranno preziosi per me. Sono una scrittrice con una passione smodata per i filati e sto creando molti articoli diversi. Praticamente tutto ciò che mi trasmette l’ispirazione viene modellato. Tra non molto aprirò un blog o qualcosa di simile per mettere on-line le mie creazioni.
Non ho dunque un’esperienza come la tua, ma sento che sei arrivata a una conclusione giusta. A maggior ragione se un lavoro lo hai già (io ho in primis la passione per la scrittura).
Creare per creare. Come fare arte per l’arte. Sono concetti semplici, ma di qui ad applicarli, senza farsi prendere da mille altre brame e pensieri, ce n’è di strada da fare.
Viviamo anche in un mondo dove è complicato ‘non farsi condizionare’. Ma se (anche) l’esperienza insegna.
Perciò tanti auguri per quando riprenderai la tua avventura. Con un vento completamente nuovo.
Bohemian Whisper
8 Maggio 2013 alle 15.43
D’accordissimo! grazie per essere passata 🙂
Niviane
5 Maggio 2013 alle 17.46
Guarda, ti capisco! Io con le mie pitture in anni ho venduto pochissimo, ma non ho mai cercato di fare qualcosa solo per compiacere eventuali acquirenti o critici (e difatti sono e resto nessuno, ahahahah!!!!) ma di certo, se non lo fai con l’intento di business, svalutare la tua creatività per “adattarla” al gusto più diffuso non è gratificante.
Vedremo quindi le tue originali creazioni in futuro 😉
Ti abbraccio :***
Bohemian Whisper
8 Maggio 2013 alle 15.44
grazie carissima! ^_^